I vini dell’Elba: un caleidoscopio di sapori mediterranei

L’isola d’Elba, scrigno di tesori naturalistici e storico-culturali, si rivela anche una terra vocata alla viticoltura, dove la brezza marina e il sole del Tirreno donano vita a vini di ineguagliabile fascino. In questo articolo, viaggeremo alla scoperta dei vini dell’Elba, un caleidoscopio di sapori e profumi che raccontano l’anima autentica di questa isola baciata dal Mediterraneo.
In questo articolo, viaggeremo alla scoperta dei vini dell’Elba, un vero e proprio tesoro nascosto che attende solo di essere svelato. Esploreremo le caratteristiche del territorio, i vitigni autoctoni e le diverse tipologie di vini prodotte, immergendoci nella storia e nella tradizione di questa antica arte.

La tradizione narra che gli abitanti dell’Isola d’Elba godano di robusta salute e vigore grazie al vino prodotto localmente, un fatto che Napoleone non esitava a sottolineare al suo ritorno in Francia. E chi potrebbe biasimarlo? Forse è il risultato del clima soleggiato, della brezza marina e degli aromi della macchia mediterranea: i vini dell’isola sono rinomati e distinti, portatori di una storia antica e affascinante. La tradizione vinicola dell’Isola d’Elba affonda le sue radici nell’epoca degli etruschi, come testimoniano numerosi reperti risalenti anche all’era greca e romana. Questi reperti, spesso utilizzati per la conservazione e il trasporto del vino, indicano una produzione vitivinicola abbondante e un florido commercio già in tempi antichi.

Se guardiamo più da vicino ai tempi moderni, possiamo scoprire che nei primi decenni del XX secolo, l’Isola d’Elba vantava una delle tre principali regioni vitivinicole della Toscana. In quel periodo, il profilo dell’isola era caratterizzato da terrazzamenti e muri a secco che punteggiavano i pendii delle colline, raggiungendo altitudini fino a 400 metri, evidenziando il metodo tradizionale di coltivazione della vite.
L’avvento e il crescente sviluppo del turismo, unitamente alla diffusione di agenti patogeni come la filossera, hanno causato un progressivo abbandono delle vigne sull’Isola d’Elba. Di conseguenza, il patrimonio viticolo è stato drasticamente ridotto e la coltivazione è stata spostata verso le zone più pianeggianti, lasciando incolti i caratteristici terrazzamenti che nel corso del tempo sono stati invasi dalla macchia e dai boschi.

Negli anni si è toccato un minimo storico con soli 100 ettari di terreno coltivato. Tuttavia, il turismo in espansione ha successivamente creato un mercato rinnovato per i vini locali. Oggi, il numero di cantine che producono e imbottigliano vino è notevolmente aumentato, portando a una rinascita del settore e a un maggiore orientamento verso prodotti di alta qualità.
Negli anni, la maggior parte delle aziende vinicole dell’isola si è unita per formare il Consorzio di Tutela del vino dell’Elba, istituito in conformità con la legge 164/92.
Le denominazioni DOC e DOCG: La denominazione di origine controllata Elba è stata istituita nel 1967 con le tipologie Elba Bianco e Elba Rosso. Nel 1994 sono state aggiunte anche l’Elba Aleatico, l’Elba Ansonica, l’Elba Ansonica Passito e l’Elba Rosato. Nel 1999 è stata riconosciuta la denominazione del Moscato dell’Elba e nel 2011 sono state aggiunte anche le tipologie Elba Vermentino, Elba Trebbiano e Elba Sangiovese. Nel 2011 è stata riconosciuta la DOCG per l’Elba Aleatico.

Tra le viti che si adagiano in suggestive posizioni, spesso mescolandosi armoniosamente con le aree protette del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, molte delle quali offrono viste mozzafiato sul mare, si estende una variegata gamma di vini elbani.
Per immergersi nell’esperienza dei vini dell’Isola d’Elba, non c’è modo migliore che visitare i vigneti e le aziende agricole sparse sul territorio, le quali conservano con passione la tradizione e la cultura vitivinicola locale. Qui è possibile partecipare a degustazioni guidate (consigliabile prenotare in anticipo) e lasciarsi avvolgere dall’atmosfera unica che solo questi luoghi possono offrire.

-Vini Isola d'Elba

Il primo vino di cui parliamo è l’Elba Bianco, uno dei prodotti più rinomati dell’Isola d’Elba. Un blend di uve autoctone e internazionali, tra cui Vermentino, Procanico e Ansonica, questo vino regala un’esperienza sensoriale di freschezza e fragranza ed è perfetto per accompagnare aperitivi e piatti di pesce.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da giallo paglierino a paglierino chiaro
• Profumo: delicato e leggermente fruttato
• Gusto: secco ed equilibrato
• Gradazione alcolica minima: 11% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 15 g/l
• Abbinamento gastronomico: ideale con piatti di pesce leggeri, come antipasti e primi piatti di pesce, crostacei e pesce alla griglia, in umido o fritto.
• Temperatura di servizio consigliata: 8-10°C

L’Elba Bianco è il vino più prodotto dalla viticoltura elbana, rappresentando da sempre il principale prodotto delle aziende agricole dell’isola.

Questo vino è principalmente ottenuto dall’uvaggio di due varietà di uve: Procanico (tra il 10% e il 70%) e uve Ansonica e/o Vermentino (tra il 10% e il 70%). Possono essere utilizzati anche altri vitigni a bacca bianca autorizzati, fino al 30%.

Il Procanico è una varietà particolare di Trebbiano Toscano, caratterizzato da acini di colore rosa, ricco di zuccheri ma meno produttivo del Trebbiano. È ampiamente coltivato sull’isola d’Elba, occupando oltre 150 ettari di vigneti.

I vigneti sono generalmente a forma di cordone speronato, con una densità di impianto minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 90 quintali di uva per ettaro.

Solitamente, la vinificazione avviene in bianco, in vasche d’acciaio con controllo costante della temperatura durante la fermentazione, che dura circa 7 giorni. Seguono poi le operazioni di stabilizzazione fino all’imbottigliamento, che avviene nella primavera successiva alla vendemmia.

Da notare che, a causa della varietà delle uve utilizzate, l’Elba Bianco può presentare differenze significative tra le diverse aziende produttrici.

Un altro protagonista indiscusso della viticultura elbana è il Vermentino. A partire dalla vendemmia del 2011 l’Isola d’Elba vanta la produzione di questo vino dal carattere deciso, con note minerali e sentori di agrumi che lo rendono ideale per accompagnare primi piatti di mare e crostacei.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da paglierino chiaro a paglierino
• Profumo: delicato e fruttato
• Gusto: secco e armonioso
• Gradazione alcolica minima: 11,5% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 15 g/l
• Abbinamento gastronomico: ottimo con antipasti di mare, piatti di pesce e polpo, pesce alla griglia e arrosto, e sughi a base di pesce.
• Temperatura di servizio consigliata: 10-12°C

La produzione del Vermentino sull’Isola d’Elba è in costante crescita e copre attualmente 15 ettari. Fino al 2011, questo vitigno è stato utilizzato prevalentemente insieme al Procanico nell’uvaggio del Bianco Doc, ma dalla vendemmia di quell’anno è stato prodotto come Elba Vermentino DOC.

Diverse aziende sull’Isola d’Elba producono un eccellente Vermentino, ciascuno con sottili sfumature che dipendono dalla zona di produzione e dal metodo di vinificazione utilizzato.
Il vino è principalmente ottenuto dall’uva Vermentino, che costituisce almeno l’85% della composizione, integrata da altri vitigni a bacca bianca autorizzati fino al 15%.

I vigneti sono solitamente coltivati a forma di cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 90 quintali di uva per ettaro.

La vinificazione avviene tipicamente in bianco, in vasche d’acciaio con controllo accurato della temperatura durante la fermentazione, che dura circa 7 giorni. Seguono poi le operazioni di stabilizzazione fino all’imbottigliamento, generalmente nella primavera successiva alla vendemmia.

Parliamo ora dell’Ansonica, un vitigno a bacca bianca autoctono dell’Elba, che regala vini eleganti e aromatici, con note floreali e di frutta tropicale.
L’adozione diffusa delle pratiche di coltivazione dell’uva Ansonica ha portato alla creazione della Denominazione di Origine Controllata per un vino incredibile: l’Elba Ansonica DOC, ottimo come aperitivo o in abbinamento a piatti di pesce elaborati.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da paglierino carico a dorato
• Profumo: intenso e tipico
• Gusto: da secco a leggermente dolce, armonioso
• Gradazione alcolica minima: 11,5% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 15 g/l
• Abbinamento gastronomico: grazie alla sua struttura e pienezza, si sposa bene con piatti di pesce ricchi di sapori, come crostacei, gamberoni, zuppe di pesce e cacciucco alla livornese.
• Temperatura di servizio consigliata: 10-12°C

L’Elba Ansonica DOC è principalmente ottenuto da uve Ansonica, che costituiscono almeno l’85% della composizione, e da altri vitigni a bacca bianca autorizzati fino al 15%.

L’Ansonica è un vitigno coltivato lungo le coste del Mediterraneo sin dall’antichità, presente non solo all’Elba ma anche all’Isola dei Giglio, sull’Argentario, in Sicilia e Sardegna. È un vitigno moderatamente produttivo, che si esprime al meglio in terreni poveri, asciutti e soleggiati, caratterizzato da bucce spesse e croccanti.
Curiosità: In passato, l’Ansonica era considerata dagli agricoltori un’uvetta da tavola.

I vigneti sono generalmente a forma di cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 90 quintali di uva per ettaro.

La vinificazione avviene tipicamente in bianco, ma può anche includere una fermentazione con le bucce, conferendo al vino particolari caratteristiche. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio con controllo accurato della temperatura, seguita dalle operazioni di stabilizzazione fino all’imbottigliamento nella primavera successiva alla vendemmia.

Un eccellete vino bianco dal gusto morbido e fruttato, perfetto per accompagnare carni bianche e formaggi freschi è l’Elba Procanico DOC. Introdotto all’Isola D’Elba dal 2011, è una varietà particolare di Trebbiano Toscano caratterizzata da acini rosa e una buona dolcezza, sebbene sia meno produttivo del Trebbiano. È coltivato da tempo sull’Isola d’Elba, occupando oltre 150 ettari di vigneti.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da paglierino chiaro a paglierino
• Profumo: delicato, con note fruttate
• Gusto: secco e ben bilanciato
• Gradazione alcolica minima: 11% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 15 g/l
• Abbinamento gastronomico: ideale con antipasti e primi piatti a base di pesce.
• Temperatura di servizio consigliata: 8-10°C

L’Elba Procanico DOC (conosciuto anche come Trebbiano) è prodotto principalmente da due varietà d’uva: Procanico, che costituisce almeno l’85%, e altri vitigni a bacca bianca adatti alla coltivazione in Toscana, fino al 15%.

Il Procanico è una varietà unica di Trebbiano Toscano,
I vigneti sono tipicamente a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 90 quintali di uva per ettaro.

La vinificazione avviene generalmente in bianco, utilizzando vasche d’acciaio con attento controllo della temperatura durante la fermentazione, che dura circa 7 giorni. Successivamente, il vino viene stabilizzato prima dell’imbottigliamento, di solito nella primavera successiva alla vendemmia.

Dalla vendemmia del 2011, viene commercializzato come Elba Procanico DOC.

Parliamo ora di un vino corposo e strutturato, l’Elba Rosso DOC, che riflette la fermezza e la determinazione del territorio da cui ha origine, l’Isola d’Elba. Questo vino è principalmente ottenuto da uve Sangiovese, che costituiscono almeno il 60% dell’uvaggio.

CARATTERISTICHE:

• Colore: rosso rubino intenso e luminoso
• Profumo: vinoso e delicato
• Gusto: asciutto e armonico
• Gradazione alcolica minima: 11,5% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 21 g/l
• Abbinamento gastronomico: ideale con primi piatti conditi con salse rosse, zuppe di pesce, secondi di carne, bistecche alla fiorentina e piatti a base di cacciagione.
• Temperatura di servizio consigliata: 18°C

Menomato rispetto al suo parente Bianco, l’Elba Rosso è ottenuto principalmente dall’uva Sangiovese, che costituisce almeno il 60% dell’uvaggio. Altri vitigni a bacca rossa adatti alla coltivazione in Toscana possono contribuire fino al 40%, sia singolarmente che in combinazione, come stabilito nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino.
I vigneti sono generalmente coltivati a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 80 quintali di uva per ettaro.

Curiosità: Il Sangiovese, o più precisamente il Sangioveto, un biotipo autoctono, occupa circa 60 ettari di terreno ed è il principale vitigno utilizzato per l’Elba Rosso DOC e l’Elba Rosato DOC. È caratterizzato da grappoli e acini di dimensioni ridotte.

Le uve vengono pigiate e diraspate, quindi il mosto ottenuto fermenta per circa 7 giorni a contatto con le bucce. Successivamente, il vino viene separato dal sedimento e le bucce vengono pressate. Il vino viene quindi affinato e stabilizzato in botti di acciaio o legno fino al momento dell’imbottigliamento.

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La nostra attenzione si sposta ora su un vino di grade complessità e armonia, ideale per le occasioni speciali: L’Elba Rosso Riserva DOC. Questo vino viene prodotto utilizzando le stesse uve dell’Elba Rosso, ma con un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi..

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da rosso rubino intenso a granato
• Profumo: aroma complesso e intenso, con note speziate e sentori legnosi
• Gusto: asciutto, armonico e strutturato
• Gradazione alcolica minima: 12,5% vol
• Acidità totale minima: 4,5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 24 g/l
• Abbinamento gastronomico: perfetto con primi piatti conditi con salse rosse di carne robusta, carni alla brace e arrosti, formaggi stagionati. Si abbina eccellentemente anche a piatti di cacciagione come il cinghiale.
• Temperatura di servizio consigliata: 18°C

Con il progresso delle tecniche di vinificazione, i produttori dell’Isola d’Elba hanno sentito l’esigenza di creare un vino Elba Rosso più raffinato, capace di competere con i vini internazionali più strutturati e invecchiati.

La componente principale dell’Elba Rosso Riserva DOC è il Sangiovese (60%), al quale si aggiungono altri vitigni a bacca rossa adatti alla coltivazione in Toscana, fino al 40%, come indicato nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti.

I vigneti sono generalmente a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 80 quintali di uva per ettaro.

Le uve vengono pigiate e diraspate, e il mosto ottenuto fermenta per circa 7 giorni a contatto con le bucce. Successivamente, il vino viene separato dal sedimento e le bucce vengono pressate. Il vino viene quindi affinato e stabilizzato in botti di acciaio o legno fino al momento dell’imbottigliamento.

Per ottenere la designazione “Riserva”, il vino deve invecchiare per oltre 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno. Il periodo di invecchiamento inizia il 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.

L’Elba vanta una lunga tradizione nella produzione di vini rosati. Il suo Elba Rosato DOC è appositamente concepito per essere gustato giovane, particolarmente fresco durante la stagione estiva. Questo vino dal colore tenue e dal gusto fresco e fruttato è perfetto per accompagnare salumi, pizze e primi piatti leggeri.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia da rosato più o meno intenso
• Profumo: delicato, fresco, con note fruttate
• Gusto: fresco, secco e armonico
• Gradazione alcolica minima: 11% vol
• Acidità totale minima: 5 g/l
• Estratto secco netto minimo: 16 g/l
• Abbinamento gastronomico: ideale con antipasti di mare, minestre in brodo o asciutte con salse rosse, omelette e soufflé di verdure. Perfetto con piatti estivi come la Panzanella all’elbana con tonnina, prosciutto e melone.
• Temperatura di servizio consigliata: 10-12°C

L’Isola d’Elba vanta una lunga storia nella produzione di vini rosati, prevalentemente ottenuti dall’uva Sangiovese.

Analogamente al vino rosso, l’Elba Rosato DOC è prodotto principalmente con uve Sangiovese, che costituiscono almeno il 60% dell’uvaggio. Possono contribuire fino al 40% altri vitigni a bacca rossa autorizzati, sia singolarmente che insieme, e sono ammessi anche vitigni a bacca bianca fino al 20%.

I vigneti sono generalmente coltivati a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 80 quintali di uva per ettaro.

L’Elba Rosato DOC è pensato per essere consumato giovane, specialmente durante le calde giornate estive.

Il processo di produzione prevede la pigiatura delle uve rosse privata dei raspi, seguita da una macerazione a basse temperature per 12-18 ore. Successivamente, il mosto viene separato dalle bucce e dai vinaccioli tramite pressatura.

Il mosto così ottenuto fermenta a temperatura controllata e viene sottoposto alle successive operazioni di stabilizzazione fino all’imbottigliamento, che solitamente avviene nella primavera successiva alla vendemmia.

Un’altra antica eccellenza vitivinicola dell’Elba è l’Elba Moscato Passito, un vino dolce e aromatico ottenuto esclusivamente da uve Moscato accuratamente selezionate e sottoposte ad un processo di appassimento naturale all’aria e perfetto per accompagnare dessert a base di frutta e crostate.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia dal giallo paglierino intenso all’ambrato
• Profumo: intenso e caratteristico dell’uva moscato
• Gusto: dal dolce all’amabile, morbido e vellutato
• Gradazione alcolica minima: 18% vol, di cui almeno il 12% vol è naturalmente ottenuto
• Acidità totale minima: 6 g/l
• Estratto secco netto minimo: 30 g/l
• Abbinamento gastronomico: perfetto per momenti di meditazione, si sposa bene con dolci da forno come biscotti, torte cremose, crostate di frutta fresca, gelati e sorbetti.
• Temperatura di servizio consigliata: 12-14°C

Curiosità: il Moscato è un vitigno storico, tanto antico quanto l’Aleatico, coltivato su soli 5 ettari di terreno.

I vigneti sono coltivati a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 70 quintali di uva per ettaro.

La quantità massima di uva trasformabile in vino non deve superare il 35% del raccolto totale.

Le uve destinate alla produzione di Moscato Passito, dopo un’attenta selezione, vengono lasciate appassire all’aria o in appositi locali per almeno 10 giorni, fino a quando il contenuto zuccherino non raggiunge almeno il 30%.

Proseguiamo il nostro viaggio virtuale tra le eccellenze vitivinicole elbane con l’ Elba Ansonica Passito DOC, un’antica prelibatezza prodotta da uve Ansonica appassite che regala un bouquet di profumi intensi e un gusto morbido e avvolgente.

CARATTERISTICHE:

• Colore: varia dal paglierino all’ambrato
• Profumo: etereo, intenso e caratteristico
• Gusto: armonico, dal dolce all’amabile
• Gradazione alcolica minima: 16% vol, di cui almeno il 12% vol è naturalmente ottenuto
• Acidità totale minima: 6 g/l
• Estratto secco netto minimo: 30 g/l
• Abbinamento gastronomico: ideale per dolci a base di frolla o sfoglia, biscotteria, cantucci e “Sportella Riese”. Si abbina bene anche con formaggi stagionati come il pecorino toscano, o può essere gustato semplicemente come aperitivo.

L’Elba Ansonica Passito DOC, come il suo omologo non passito, è prodotto principalmente con uva Ansonica, che costituisce almeno l’85% dell’uvaggio. Possono essere utilizzati anche altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione in Toscana, fino al 15%.

L’Ansonica è un vitigno antico coltivato lungo le coste del Mediterraneo, comprese l’Isola d’Elba, l’Isola del Giglio, l’Argentario, la Sicilia e la Sardegna. Occupa una superficie di circa 20 ettari ed è di produttività media, mostrando il meglio di sé in terreni poveri, secchi e soleggiati, con una buccia spessa e croccante.

I vigneti sono generalmente coltivati a cordone speronato, con una densità minima di 4000 ceppi per ettaro e una produzione massima di 70 quintali di uva per ettaro.

La quantità massima di uva trasformabile in vino non deve superare il 35% del raccolto totale.

Le uve destinate alla produzione di Ansonica Passito, dopo un’accurata selezione, vengono lasciate appassire all’aria o in locali appositi per almeno 10 giorni, fino a quando il contenuto zuccherino non raggiunge almeno il 30%.

Non poteva che concludere questa rassegna di vini di eccellenza un vero nettare dell’Elba, l’Elba Aleatico Passito DOGC, il re indiscusso dei vini passiti. Primo vino DOCG delle isole dell’Arcipelago Toscano e l’ottavo della Toscana, è un vino da dessert liquoroso e opulento, prodotto da uve Aleatico appassite, dal colore rosso rubino intenso e dal gusto vellutato e persistente.

CARATTERISTICHE:

• Colore: rosso rubino intenso e brillante, con riflessi violacei che si evolvono verso il granato con l’invecchiamento.
• Profumo: intenso di confettura di piccola frutta rossa, come ciliegie, more, fragole, e succo di mirtilli.
• Gusto: varia dall’amabile al dolce, ricco di corpo, con una nota sapida nel finale che lo rende intrigante, caratterizzato da una buona struttura e lunga persistenza in bocca.
• Gradazione alcolica minima: 19% vol, di cui almeno il 12% vol è naturalmente ottenuto.
• Acidità totale minima: 6 g/l.
• Estratto secco netto minimo: 35 g/l.
• Abbinamento gastronomico: ideale con la schiaccia briaca dell’Elba, ma eccellente anche con il cioccolato, crostate di frutta, preparazioni a base di crema e frutti di bosco. In estate, è delizioso servito con le pesche tagliate. Si abbina bene anche con formaggi erborinati come il Gorgonzola o il Roquefort, oppure può essere gustato come vino da meditazione, magari accompagnato da un buon sigaro.
• Temperatura di servizio: 12°-14° C.

L’Elba Aleatico Passito DOCG è un’eccellenza enologica dell’Isola d’Elba, un vino passito naturale, non liquoroso, caratterizzato da straordinaria eleganza e intensità aromatica.
Tradizionalmente, è il vino delle grandi occasioni, presente sulle tavole elbane durante le festività, spesso accompagnato dalla schiaccia briaca, dal panficato e dai cantucci.

L’Aleatico è il vitigno autoctono per eccellenza dell’Isola d’Elba, simbolo della produzione vinicola locale e orgoglio della Toscana. La sua denominazione come D.O.C.G. è stata la prima fra le isole dell’Arcipelago Toscano, con le prime bottiglie della vendemmia 2011. Attualmente se ne producono circa 60mila l’anno, all’interno di una produzione totale di circa 1 milione di bottiglie di vino.

Curiosità: Si narra che nell’antichità l’Aleatico fosse considerato in grado di resuscitare i morti, tanto che veniva spesso somministrato ai convalescenti come ricostituente. Si racconta anche che Napoleone Bonaparte si innamorò del vino Aleatico durante il suo soggiorno sull’isola, tanto da berlo persino a colazione.

L’Elba Aleatico Passito DOCG è ottenuto al 100% da uve Aleatico coltivate nel territorio amministrativo dei comuni dell’Isola d’Elba, accuratamente selezionate. Durante la raccolta, i grappoli devono essere integri, sani e ben maturi, e quelli attaccati da muffe e marciumi devono essere scartati.

Il vitigno si estende su circa 40 ettari di un totale di 170 destinati alla produzione di Elba D.O.C.G. Presenta una buccia delicata e sottile e una resa estremamente bassa.
I vigneti, impiantati in seguito alla definizione del disciplinare D.O.C.G., devono rispettare una densità minima di almeno 5000 ceppi per ettaro, con una produzione massima di 70 quintali di uva per ettaro. La produzione per ceppo non deve superare i 1,8 kg.

Le uve destinate alla vinificazione devono garantire, al momento della raccolta, un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 11.5%.

L’Aleatico passito si realizza attraverso un processo rigorosamente naturale, tramandato da generazioni. Le uve, dopo la raccolta e un’accurata selezione, vengono lasciate appassire per almeno 10 giorni all’aria e al sole, adagiate senza sovrapporle su basse cassette traforate o graticci di cannette, fino a quando il contenuto zuccherino non raggiunge almeno il 30%. Durante questo periodo, le uve devono essere costantemente controllate e pulite a mano.

Dopo circa una settimana, i grappoli vengono rivoltati per permettere un’asciugatura uniforme su entrambi i lati.

La fase più delicata è l’individuazione del momento preciso in cui le uve sono pronte per la vinificazione.

Successivamente all’appassimento, le uve vengono pigiate e avviene la fermentazione a contatto con le bucce. Una volta raggiunta la gradazione alcolica desiderata, il vino viene separato dalle bucce. A questo punto, può subire un affinamento in acciaio o un invecchiamento in botti di legno.

Curiosità: Dalle vinacce dell’Aleatico Passito sono state create diverse grappe, testimoni della versatilità e della ricchezza di questo vitigno.

Alcune cantine producono un Aleatico più dolce, mentre altre optano per una versione più secca. La durata dell’appassimento è il fattore che più di ogni altro determina le caratteristiche dell’Aleatico prodotto da ogni azienda.

L’Elba Aleatico Passito DOCG offre un ventaglio di profumi particolarmente intensi e caratteristici, che spaziano dalla marasca alla ciliegia, al fico e ai fiori di geranio e rosa. Queste peculiarità sono esclusive dell’Elba, poiché lo stesso vitigno coltivato altrove non possiede lo stesso bouquet aromatico.

L’imbottigliamento e la commercializzazione dell’Aleatico Passito DOCG possono avvenire a partire dal 1° marzo dell’anno successivo a quello di produzione. Molti produttori preferiscono mettere sul mercato la vendemmia più recente, mentre altri scelgono di lasciare il vino invecchiare per un anno prima della vendita.

Spero che questo articolo vi abbia trasmesso che ogni sorso di un vino dell’Elba racchiude l’essenza di questa terra magica, un’esperienza sensoriale che vi condurrà in un viaggio indimenticabile tra le colline baciate dal sole e i profumi della macchia mediterranea.
Lasciatevi conquistare dalla bellezza selvaggia dell’Elba e dalla raffinatezza dei suoi vini, un connubio perfetto per una vacanza all’insegna del gusto e del relax.

Preparatevi a brindare con un calice di vino elbano in uno degli spazi esterni di Elba Holiday Houses, un’esperienza indimenticabile che vi porterà lontano, in un viaggio sensoriale alla scoperta di un angolo di paradiso, l’Isola d’Elba.

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