L’Elba, un paradiso botanico tra mare e monti

Sull’incantevole Isola d’Elba si trova una ricca varietà di erbe aromatiche e medicinali che hanno da sempre arricchito la cucina locale e la tradizione della medicina popolare.

La conoscenza e l’utilizzo di queste erbe sono tramandate di generazione in generazione, e ancor oggi gli abitanti dell’Isola d’Elba le apprezzano non solo per il loro gusto unico in cucina, ma anche per i benefici che apportano alla salute. La flora dell’isola continua così a essere un patrimonio prezioso da preservare e valorizzare, non solo per il piacere dei sensi, ma anche per il benessere del corpo e della mente.

Queste preziose piante crescono nei terreni incolti, lungo i margini dei campi, sulle superfici pietrose e persino lungo i bordi delle strade, costituendo una sorta di “orti naturali” da cui raccogliere ingredienti come cicorie, radicchi, bietole, asparagi e finocchi selvatici. Queste erbe vengono impiegate per preparare insalate, minestre, contorni e ripieni, contribuendo a dare un carattere distintivo alle ricette locali.

Un ottimo modo per familiarizzare con questi sapori è visitare l’Orto dei Semplici di Rio nell’Elba, dove una sezione è dedicata alle piante selvatiche utilizzate in cucina.

Immergersi nella natura elbana è un toccasana per corpo e anima: un tripudio di profumi, colori e sapori che inebria i sensi e appaga lo spirito. Percorrere a piedi la GTE, la Grande Traversata Elbana, si rivela un’esperienza sensoriale senza precedenti, un viaggio alla scoperta dell’essenza del Mediterraneo.

Passo dopo passo, il sentiero si snoda in un caleidoscopio di immagini e scoperte: lo sguardo si perde sulle sinuose catene montuose che si protendono verso il mare, indugiando su scorci pittoreschi e località suggestive che rendono l’Elba un’isola davvero unica.
Con un pizzico di attenzione, non si può che rimanere sorpresi dalla varietà di piante e fiori che punteggiano il percorso. Tra queste molte sono le erbe commestibili che da secoli arricchiscono la tavola della comunità isolana. Si tratta di erbe spontanee che hanno spesso nomi diversi da un capo all’altro dell’Elba, a testimonianza della ricca storia e delle diverse culture che hanno plasmato l’identità di questa terra.

Come abbiamo già accennato, le erbe aromatiche da sempre arricchiscono piatti, conserve e bevande, rappresentando un universo di tradizioni intrecciate con la storia e la natura dei territori, creando così un legame indissolubile con l’identità locale, offerto come segno di ospitalità. L’enumerazione delle piante non si limita a essere un mero elenco di erbe preziose ma costituisce un vero e proprio mosaico della biodiversità dell’ambiente insulare e della saggezza tramandata dalle generazioni passate.

La pianta conosciuta come aglio selvatico, o sambella, trova impiego nella cucina per insaporire carni, pesci, stufati e alcune zuppe a base di erbe spontanee. All’isola d’Elba, nel territorio del Marcianese, si preparava una zuppa tipica utilizzando abbondante aglio selvatico, fave e uova.

Le foglie sempreverdi del magnifico alloro trovano impiego nella cucina dell’isola d’Elba per arricchire i fegatelli di maiale. Inoltre, sono un ingrediente comune nei barattoli di conserve sott’olio di funghi e melanzane, nonché nel tonno, nella palamita e negli sgombri. Un infuso delle foglie, arricchito con succo di limone, è spesso bevuto per favorire la digestione.

I giovani germogli dell’asparago selvatico, noti come turioni, sono sottili e delicati, e vengono utilizzati per preparare deliziose frittate, minestre, zuppe, salse per la pasta e risotti. Possono essere consumati anche bolliti e conditi con olio e limone. Il decotto ottenuto dai giovani getti è considerato un depurativo epatico e un integratore vitaminico.

La bietola selvatica è un ingrediente versatile utilizzato per preparare ravioli, torte salate e non deve mancare nella minestra di pesci di scoglio. Consumata lessata, ha proprietà benefiche per la regolarizzazione dell’intestino, mentre l’acqua di cottura delle bietole è nota per le sue proprietà diuretiche.

Le foglie di borragine, anch’esse molto versatili, sono impiegate nella preparazione di frittate, minestroni e, come nel caso della bietola, nel ripieno di ravioli e torte salate. Possono essere lessate e poi saltate in padella con aglio, olio e peperoncino. Nella medicina tradizionale dell’Isola d’Elba, l’infuso di foglie di borragine è utilizzato per alleviare la tosse e come antinfiammatorio delle vie respiratorie.

Il corbezzolo, una pianta sempreverde caratterizzata dai suoi frutti rossi e gialli, trova impiego nella preparazione di marmellate. Il fico d’india, invece, abbonda sull’Isola d’Elba, maturando nei mesi estivi. I suoi frutti possono essere consumati crudi o utilizzati per preparare marmellate e liquori. Le foglie di fico d’india, ridotte in poltiglia, sono utilizzate nella medicina tradizionale come cicatrizzante.

Il finocchio, una pianta ampiamente diffusa sull’isola, è utilizzato per aromatizzare una vasta gamma di piatti della tradizione elbana. Le sue foglie e semi vengono impiegati per arricchire zuppe e minestre, soprattutto quelle a base di fagioli, e per insaporire il pesce azzurro, che può essere preparato alla griglia o al forno. Inoltre, il finocchio viene utilizzato per insaporire le castagne bollite, gli arrosti, le grigliate di carne di maiale e per la concia delle olive.

Il giuggiolo, una pianta spontanea che abbonda sull’isola, regala in autunno delle drupe rosso-brune conosciute localmente come zizzole. Questi frutti sono apprezzati freschi e sono utilizzati nella preparazione del “brodo di giuggiole”, una bevanda tradizionale che comprende anche succo d’uva bianca, mele cotogne e scorza di limone. Gli anziani considerano il giuggiolo una pianta portafortuna.

Il lentisco, con la sua scorza sottile dal profumo gradevole, viene impiegato per aromatizzare marinate di pesce, carne e selvaggina. In passato, dai suoi frutti si estraeva un olio utilizzato in cucina. Nella medicina popolare, il decotto di foglie di lentisco è noto per le sue proprietà ipotensive.

La maggiorana, conosciuta anche come erba persa, è una pianta aromatica ampiamente utilizzata nella cucina del versante occidentale dell’isola, influenzata dalla tradizione ligure. Trova particolare impiego nella preparazione di una zuppa chiamata “persata”, a base di pane raffermo, acqua, aglio, maggiorana e uova.

Il mirto, o mortella, è una pianta sempreverde la cui bacche sono impiegate soprattutto nella preparazione del liquore di mirto, ottenuto dalla macerazione dei frutti con alcool, acqua e zucchero. Inoltre, le bacche di mirto sono utilizzate per insaporire piatti a base di selvaggina.

Il roveto, noto localmente come moraio, rappresentava in passato una risorsa alimentare importante e veniva lasciato crescere ai bordi dei terreni. Le sue more sono utilizzate per preparare marmellate e liquori di grande gusto.

La nepitella, un’erba essenziale nella cucina elbana, è un ingrediente fondamentale nella zuppa tradizionale a base di baccalà o di zeri e viene impiegata anche per aromatizzare umidi di carne e pesce, risultando particolarmente gustosa nelle lumache e nei funghi in umido. L’infuso delle sue sommità fiorite è apprezzato non solo per le sue proprietà digestive, ma anche come analgesico in caso di emicrania.

Le ortiche, oltre a essere utilizzate per preparare frittate e ravioli, sono protagoniste anche nelle pietanze tradizionali elbane. Le foglie, lessate e mescolate con altre erbe di campo, sono gustose se ripassate in padella con aglio, olio e peperoncino. Nella medicina popolare, il decotto di foglie di ortica è noto per alleviare bruciori di stomaco, acidità gastrica e per trattare nevralgie e sciatalgie. Per uso cosmetico, il decotto di ortica è usato per risciacquare i capelli fragili e grassi.

Il porro selvatico, ampiamente utilizzato nella cucina elbana, è raccolto nelle zone aride vicino al mare, nei vigneti e negli uliveti. Usato per insaporire zuppe e minestroni, viene spesso consumato lesso e poi ripassato in padella con altre verdure.

Il radicchio selvatico, o cicoria amara, offre foglie giovani primaverili perfette per insalate miste con altre erbe. Le foglie meno tenere possono essere lessate e condite con olio e aceto o ripassate in padella per un gusto ancora più intenso.

La robinia, una varietà di acacia, riveste un ruolo importante anche all’Elba per la produzione di miele. I suoi fiori vengono spesso fritti per creare deliziose frittelle, preparate con una pastella a base di acqua, farina, uova e sale.

Il rosmarino, diffuso spontaneamente in tutta l’isola, è un’erba aromatica ampiamente utilizzata negli arrosti e negli umidi, sia di carne che di pesce. I suoi fiori sono una fonte di nettare per le api, simbolo dell’Elba, che lo trasformano in un eccellente miele.

La salvia è un’erba ampiamente utilizzata negli arrosti di carne e cacciagione, nonché nella preparazione di piatti tradizionali come i fagioli all’uccelletto. Una pratica diffusa è quella di friggere le foglie dopo averle immerse in una pastella di uova, farina e birra. Nella medicina popolare, il decotto di foglie di salvia è impiegato come collutorio anti-infiammatorio per la cura del cavo orale, mentre l’infuso viene bevuto come rimedio per il mal di pancia.

Il sambuco offre grandi infiorescenze che trovano impiego nella preparazione di frittate, mentre i suoi frutti sono utilizzati per preparare liquori e marmellate. Anche i fiori di sambuco, simili a quelli della robinia, possono essere fritti in pastella.

Il sorbo è un albero spontaneo che cresce in tutta l’isola, ma è particolarmente diffuso nel territorio di Marciana, dove si trova anche Elba Holiday Houses. I suoi frutti, raccolti in novembre quando si tingono di bruno porpora, vengono fatti maturare su tavoli di legno con paglia di grano e rappresentano una preziosa riserva di vitamine e sali minerali. Il liquore di sorbo, noto come sorbolo, è particolarmente apprezzato.

Il tarassaco, noto anche come dente di leone, offre foglie che possono essere consumate fresche in insalata o ripassate in padella. Nella medicina popolare dell’isola d’Elba, il decotto di queste foglie è utilizzato per depurare l’organismo e stimolare le funzioni epatiche, soprattutto durante i cambi di stagione.

Il tranapecoro, conosciuto anche come grottarello, ortipecora o lattipecora in alcune parti dell’isola, è una delle piante selvatiche più utilizzate. Le foglie più tenere si consumano fresche in insalata o vengono lessate insieme ad altre erbe di campo. Essenziale nella preparazione di una minestra tradizionale, è spesso utilizzato assieme al finocchio selvatico e ai fagioli cannellini.

Preparatevi ora a sperimentare una sinfonia di sapori e profumi, mentre ci avventuriamo nella preparazione di piatti che celebrano la bellezza e l’essenza stessa di questa splendida isola.

Minestra di pesci di scoglio e bietole selvatiche

Ingredienti:

• 1 kg di pesci di scoglio (scorrine, gallinelle, castagnole, giudole)
• Una manciata di bietoline o spinaci selvatici
• 2 cipolle medie
• Una carota
• Una costola di sedano
• Due o tre pomodori maturi
• Due fili di prezzemolo
• Peperoncino
• Sale
• Riso o Spaghetti spezzettati
• Un filo d’olio extravergine di oliva

Preparazione:

Pulire i pesci senza privarli delle teste, che sono la parte più saporita per il brodo.
Mettere i pesci puliti a bollire in una pentola con la carota, le cipolle ed il sedano.
Aggiungere i pomodori maturi e lasciare bollire per circa un quarto d’ora.
Aggiungere le bietole crude tagliate finemente e continuare la cottura.
Passare tutto al passatutto con disco sottile.
Aggiustare di sale e dare il giusto sapore piccante con il peperoncino.
Aggiungere riso o pasta e cuocere fino a cottura completa.
Servire la minestra ben calda, magari con un filo d’olio extravergine di oliva.

Minestra di finocchi e tranapecori

Ingredienti:

• 400 gr di fagioli cannellini
• Due cipolle medie
• 2/3 mazzi di erbe di campo (tranapecori, finocchio selvatico, radicchio officinale, lattughino, cicoria, etc)
• 60 gr di concentrato di pomodoro
• 300 gr di riso
• Olio extravergine d’oliva
• Sale
• Peperoncino

Preparazione:

Far rosolare le cipolle nell’olio extravergine d’oliva in una pentola capiente.
Aggiungere il concentrato di pomodoro diluito con un po’ d’acqua tiepida e far cuocere per qualche minuto.
Unire le erbe di campo sminuzzate grossolanamente e fare cuocere per qualche minuto aggiuntivo.
Nel frattempo, passare i fagioli cannellini precedentemente lessati in abbondante acqua con odori e, se possibile, un osso di prosciutto.
Unire il passato di fagioli al fondo preparato con le erbe.
Aggiustare di sale e peperoncino secondo il proprio gusto.
Aggiungere il riso (la dose canonica è un pugno per ogni commensale più uno per la pentola) e lasciar cuocere a fuoco lento per circa un quarto d’ora, assicurandosi che il liquido non sia troppo scarso.
Servire la minestra calda, oppure lasciarla raffreddare leggermente, a seconda delle preferenze dei commensali.

Zuppa di sambelle

Ingredienti:
• 1 kg di sambelle
• 1 kg di fave granite
• 300 gr di pomodori maturi
• 3 patate grandi
• 6 uova
• Due costole di sedano
• Sale
• Peperoncino
• Olio extravergine d’oliva
• 12 fette di pane casalingo abbrustolito

Preparazione:

In una pentola, rosolare in olio d’oliva un battuto di sedano e i bulbi delle sambelle.
Aggiungere i pomodori maturi e, quando iniziano a disfarsi, unire le foglie di sambelle sminuzzate e le patate a tocchetti.
Insaporire con sale e peperoncino e lasciare cuocere finché le patate non sono tenere.
Rompere le uova direttamente nella zuppa, lasciando i tuorli interi, e continuare la cottura fino a quando le uova sono rapprese.
Versare la zuppa sopra le fette di pane casalingo abbrustolito nei piatti e servire.

Frittata di Borragine

Ingredienti:

• Borragine
• Uova
• Olio d’oliva
• Sale

Preparazione:

Lavare e mettere a sbollentare in acqua salata le foglie di borragine, quindi scolarle e farle raffreddare.
Sbattere le uova e aggiungere le erbe ben triturate.
Cuocere la frittata in padella con olio d’oliva, girandola quando necessario.
Una volta cotta, impiantarla e servirla calda.

Persata o acqua persa

Ingredienti:

• 2 litri di acqua
• Qualche rametto di erba persa (maggiorana)
• 1/2 kg di pane raffermo
• 6 uova fresche
• Aglio
• Peperoncino
• Olio extravergine d’oliva
• Sale

Preparazione:

Portare ad ebollizione l’acqua in una pentola con i rametti di erba persa (maggiorana), l’aglio e il peperoncino e far cuocere per circa mezz’ora.
Aggiustare di sale q.b. e spaccarvi le uova cercando di non rompere il tuorlo.
Quando le uova hanno fatto la camicia, per aiutare ad avvolgere bene il bianco intorno al rosso, si può aggiungere qualche goccia di aceto.
Versare il brodo con un uovo per ciascuno su fette di pane abbrustolito e agliato.

Marmellata di Corbezzole

Ingredienti:

• 500 gr di corbezzole mature
• 500 gr di zucchero
• Un bicchiere d’acqua

Preparazione:

Dopo aver lavato le corbezzole mature, metterle sul fuoco con l’acqua per ammorbidirle.
Setacciare il tutto per ottenere una purea.
Cuocere a lungo la purea con lo zucchero, mescolando spesso, fino a ottenere un composto di colore bruno scuro.

Brodo di giuggiole

Ingredienti:

• 1 kg di giuggiole mature
• 500 gr di zucchero
• 2 grappoli di uva bianca
• 2 mele cotogne
• 1 limone

Preparazione:

Lavare le giuggiole, asciugarle, denocciolarle e metterle in un tegame, ricoprendole di acqua.
Aggiungere l’uva bianca ben lavata, le mele cotogne sbucciate e tagliate sottili, lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone.
Portare il tutto a ebollizione e cuocere per circa un’ora a fiamma bassa fino a ottenere una purea densa e cremosa di colore scuro.
Dopo la cottura, setacciare il brodo, imbottigliarlo e conservarlo a temperatura ambiente, al buio di un locale fresco.

Liquore di Mortella dell’Elba

Ingredienti:

• 1 litro di alcool
• 1 litro di acqua
• 1 kg di zucchero
• Bacche di mirto
• Nepitella fresca
• Finocchio selvatico fresco
• Menta fresca

Preparazione:

Iniziate mettendo a macerare le bacche di mirto, la nepitella, il finocchio selvatico e la menta nell’alcool all’interno di un contenitore ermetico. Assicuratevi che le erbe siano ben coperte dall’alcool. Sigillate il contenitore e lasciate macerare per almeno 40 giorni in un luogo fresco e buio, mescolando di tanto in tanto.

Trascorso il periodo di macerazione, filtrate il composto utilizzando un colino fine o un panno di cotone per rimuovere le bacche e le erbe. Conservate l’alcool aromatizzato in un recipiente pulito.

Preparate lo sciroppo portando a ebollizione l’acqua e lo zucchero in un pentolino. Mescolate fino a quando lo zucchero non si sarà completamente sciolto. Una volta raffreddato, aggiungete lo sciroppo al composto alcolico, regolando la quantità in base alla gradazione alcolica desiderata. Per ottenere un liquore di 45°, mescolate 1 litro di alcool 90° con 1 litro di sciroppo. Se si desidera una gradazione meno alcolica, è possibile aggiungere più sciroppo.

Filtrate nuovamente il composto per assicurarvi che non ci siano impurità e imbottigliate il liquore in bottiglie pulite e sterilizzate. Conservate il liquore di Mortella in un luogo fresco e buio per almeno uno o due mesi prima di servirlo.

Prima di gustare il liquore di Mortella, è consigliabile servirlo freddo o anche ghiacciato per apprezzarne appieno il sapore e l’aroma unico delle erbe dell’isola d’Elba.

Liquore di Sorbo

Ingredienti:

• 400 gr di sorbe mature
• 300 gr di zucchero
• 500 ml di alcol a 95°
• La scorza di un limone
• 3 chiodi di garofano
• Cannella q.b.

Preparazione:

Dopo aver lavato e asciugato le sorbe mature, metterle in un vaso a chiusura ermetica insieme al resto degli ingredienti.
Lasciare macerare per alcuni mesi, ricordando di esporlo al sole per i primi dieci giorni e di agitarlo di frequente.
Infine, filtrare il liquore e imbottigliarlo, lasciandolo invecchiare per altri due mesi.

Con questo articolo, noi di Elba Holiday Houses desideriamo trasmettervi l’essenza della cucina elbana come autentico scrigno di tradizioni e sapori unici. Come abbiamo detto, le erbe selvatiche e le piante aromatiche che si trovano lungo i sentieri dell’isola rappresentano un patrimonio prezioso che arricchisce e caratterizza la gastronomia locale.

Speriamo di essere riusciti a suscitare ancora di più in voi un vivo interesse per l’incantevole Isola d’Elba e per le sue prelibatezze culinarie, invitandovi a esplorare le sue bellezze paesaggistiche e a gustare i suoi piatti tradizionali.

In questo contesto, il nostro piccolo residence Elba Holiday Houses assume un significato ancora più speciale, essendo situato proprio vicino al Marcianese, cuore pulsante dell’isola non solo per la sua ricchezza di erbe e piante, ma anche per le tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione. La sua posizione privilegiata consente agli ospiti di immergersi appieno nell’atmosfera autentica dell’isola, offrendo loro l’opportunità di esplorare non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il patrimonio gastronomico che rende l’Elba un luogo unico al mondo.

Non perdete l’opportunità di esplorare i nostri accoglienti e attentamente arredati appartamenti, completi di tutti i comfort necessari per un soggiorno indimenticabile.

Prenotate subito il vostro soggiorno presso Elba Holiday Houses e immergetevi in un’esperienza unica di relax, contatto con la natura e autenticità culinaria.

Siate pronti a lasciarvi incantare dai profumi e dai sapori dell’incantevole isola d’Elba e a creare ricordi indelebili che vi accompagneranno per sempre. Non lasciatevi sfuggire questa straordinaria opportunità!

Condividi questa storia, scegli la tua piattaforma!